top of page

L'amore pazzo

  • Immagine del redattore: Raffaele Bulgarelli
    Raffaele Bulgarelli
  • 19 gen 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 8 nov 2019


Come leggerete Toulouse-Lautrec amava certi locali, le donne che facevano il mestiere più antico del mondo e le atmosfere di Montmartre. Ma non è di questo che si parlerà, ma bensì di amore, quello pazzo, incomprensibile, quello veloce da cambiare tutto, che chissà dove porta?

Circa un anno fa al Palazzo Blu di Pisa mi trovavo a girare per la mostra "TOULOUSE-LAUTREC - Luci e ombre di Montmartre", la mostra mi ha immerso nella Parigi di fine Ottocento, la Parigi del Moulin Rouge, di Montmartre, delle maisons closes; quel magnifico periodo in cui, a cavallo tra due secoli, la Ville lumiére era l’indiscussa capitale mondiale dell’arte. L'amore era in ogni quadro, in ogni stanza, ovviamente non parliamo di romanticismo alla Romeo e Giulietta. Passioni di una notte, sogni che si vivono osservando ballerine sui palchi, l'erotismo dell'immaginazione, di qualcosa che non si può fare, del peccato consumato con una seducente prostituta.

Eppure il quadro che più mi ha colpito in tema di "amore" è quello dei fantini. Uomo e cavallo, non pensate a Ilona Staller e leggende annesse, la questione è ben diversa e il riferimento più azzeccato è forse la storia di Seabiscuit, amore puro tra animale e padrone fusi in una cosa sola.

Però ci sono amori dove c'è una combinazione irrazionale tra un puro sangue, libero e fiero della sua posizione, assieme al fantino che brama vittorie senza scrupoli e voglioso di mostrare le proprie medaglie. Chi va a cavallo saprà benissimo come le due figure debbano essere in simbiosi tra loro per raggiungere gli scopi prefissati, e quindi il mix descritto sopra come potrà trovare un compromesso, come andrà d'accordo, senza frustate, senza cadute, senza sofferenze e strigliate.

In questo quadro ho pensato come la ricerca di un equilibrio e il mantenere la velocità sia impossibile in certi legami, è inevitabile andare a sbattere, il fantino si dimena sopra il puledro semplicemente speronandolo chiedendo il massimo, facendo bel viso alla tribuna piena di spettatori, con gli occhi iniettati di fama e vittoria, per farsi bello al mondo. Il puledro potrà anche ubbidire per un pò, rimanendo lì sotto a fare il suo, colpo dopo colpo, ma alla natura non si comanda. Al colpo di sperone giusto la mente si aprirà, l'occhio si spalancherà osservando contemporaneamente presente, passato e futuro, rivelando la vera strada da prendere. Una brusca frenata e ci si libererà dal peso di una zavorra che nemmeno ci valorizzava e si tornerà padroni di se stessi, possenti e fieri, spingendo la corsa nella brezza leggera della libertà ritrovata.

Fonte: Pixabay

Ecco a chi ho pensato osservando questo quadro, a quelle persone che meritano di esser viste dal mondo come cavalli di razza eppure stanno lì invischiati in una corsa tra fatiche e sofferenze, rischiando ogni giorno di schiantarsi, azzopparsi, ferirsi e farsi del male. Spero possiate togliervi quella sella di dosso e correre liberi per i vostri campi.

1899 - Il fantino, Parigi, collezione privata

Le Jokey (Il fantino, 1899), mostra due cavalli in corsa, la velocità è padrona della scena, i corpi proiettati in avanti, come si vede nel cavallo dal dorso massiccio ma la piccola testa in contrasto a lanciare il cavallo nella sua corsa. Nell'immagine che sembra accorciata i fantini sono staccati dalle selle con le redini ben strette fra le mani, a domare l'animale, diventando un corpo solo, che spinge verso un unico traguardo.

Henri de Toulouse-Lautrec con la sua straordinaria produzione di opere grafiche, ha innovato profondamente il mondo dell’arte, aprendo le porte alla modernità e superando quelle che erano le tematiche e i canoni di fine Ottocento.

Nella sua opera non si trova un solo viso umano di cui non abbia volutamente sottolineato il lato spiacevole.

Era un osservatore implacabile ma il suo pennello non mentiva

Artur Huc parlando di Toulouse-Lautrec.


 
 
 

Comments


Blog di: Raffaele Bulgarelli
  • Grey Facebook Icon
  • Grey Instagram Icon
bottom of page